Il racconto della tragica morte del giovane soldato carabiniere Alfredo Federici sul Fronte greco-albanese, avvenuta all’età di 28 anni, il 2 gennaio 1941, si inserisce drammaticamente dentro la narrazione delle storie familiari e delle vicende belliche, in modo tale che le une illuminano le altre. La micro-storia si intreccia sapientemente con la macro-storia e la lettura del libro lascia un segno profondo. Il “ricordare” diventa “imparare” a vivere meglio.
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